La Fine Dell'Eternita - Asimov Isaac - Страница 56
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«Perche,» disse Noys, «Non e sufficiente far finire l'Eternita. Dobbiamo ridurre praticamente a zero la probabilita di stabilire qualsiasi forma di Eternita. Cosi c'e una cosa che noi dobbiamo fare qui, nel Primitivo. Un piccolo Mutamento, una cosa apparentemente irrilevante, eppure essenziale. Tu sai cosa significa un Minimo Mutamento Necessario. In questo caso, si tratta solo di spedire una lettera in una penisola chiamata Italia, qui nel 20°. Ora siamo nel 19'32°… l'anno 1932 di questo Secolo. Tra pochi anni, se io spediro la lettera, un uomo dell'Italia comincera a fare esperimenti sul bombardamento neutronico dell'uranio.»
Harlan la guardo, inorridito:
«Vuoi alterare la storia del Primitivo?»
«Si. Questa e la nostra intenzione. Nella nuova Realta, nella Realta definitiva, la prima esplosione nucleare non avverra nel 30° Secolo, ma nel 19,45°… nell'anno 1945.»
«Ma conosci il pericolo? Ti puoi rendere conto del pericolo smisurato che questo avvenimento produrrebbe?»
«Si, noi conosciamo il pericolo. Abbiamo osservato i vari tipi di Realta che ne possono derivare. Esiste una possibilita, non una certezza, naturalmente, che la Terra finisca con una crosta fortemente radioattiva, ma prima di questa possibilita…»
«Intendi dire che puo esistere una compensazione, a una simile eventualita?»
«Un Impero Galattico. Un rafforzamento dello Stato Fondamentale.»
«E voi accusate gli Eterni d'interferire…»
«Noi li accusiamo d'interferire molte volte per mantenere il genere umano al sicuro, nella propria casa e in prigione. Noi interferiamo una volta, una sola volta , per farlo indirizzare prematuramente verso la nucleonica, in modo che non possa mai, mai creare una Eternita.»
«No,» disse Harlan, disperatamente. «L'Eternita deve esistere.»
«Se vuoi. La scelta e tua. Se tu desideri che siano degli psicopatici a dettare il futuro del genere umano…»
«Degli psicopatici! » esplose Harlan.
«Non lo sono, forse? Tu li conosci. Rifletti!»
Harlan la fisso, pieno di sdegno e di orrore, eppure non riusci a fare a meno di riflettere. Penso ai Cuccioli che apprendevano la verita sulla Realta, e al Cucciolo Latourette che aveva tentato di uccidersi, dopo averlo scoperto. Latourette era sopravvissuto ed era diventato un Eterno… e quali cicatrici erano rimaste nella sua personalita, quali tare mentali avevano turbato il suo equilibrio?… e ciononostante, era diventato uno di coloro che decidevano i Mutamenti di Realta.
Penso al sistema delle caste esistente nell'Eternita, alla vita anormale che trasformava i sentimenti di colpa in collera e odio contro i Tecnici. Penso ai Calcolatori, che lottavano tra di loro, penso a Finge che complottava contro Twissell, e a Twissell che spiava Finge. Penso a Sennor, che lottava contro la sua calvizie lottando contro tutti gli Eterni.
Penso a se stesso.
E poi penso a Twissell, al grande Twissell, che infrangeva a sua volta tutte le leggi dell'Eternita.
Gli parve di avere sempre saputo che l'Eternita non era altro che questo. Perche, altrimenti, sarebbe stato cosi disposto a distruggerla? L'Eternita era pazzia, un mondo irreale, alienato, pieno di tare mentali, innaturale. Eppure non l'aveva mai ammesso completamente, di fronte a se stesso; non aveva mai trovato il coraggio di guardare in faccia la realta, fino a quel momento… nel quale la verita gli era apparsa improvvisamente, chiaramente, davanti agli occhi.
E cosi ora pote vedere l'Eternita con infinita chiarezza, come una fogna di psicosi sempre piu dense e torbide, come un abisso pulsante di motivazioni anormali, come una massa di vite disperate, strappate brutalmente alla vera esistenza, smarrite in un gorgo di follia.
Guardo Noys, con espressione attonita.
Lei disse, dolcemente:
«Capisci? Vieni con me sulla soglia della caverna, Andrew?»
La segui, ipnotizzato, sbigottito per la subitaneita e la totalita del nuovo punto di vista che aveva acquistato. Il disintegratore gli cadde di mano, e per la prima volta dall'inizio del loro colloquio, la linea ideale che lo aveva unito al cuore di Noys si spezzo.
Il pallore dell'alba striava il cielo, e sullo sfondo grigio la massa rotonda del cronoscafo, fuori della caverna, era come un'ombra opprimente. I suoi contorni erano vaghi e indistinti, confusi dalla pellicola che lo proteggeva.
Noys disse:
«Questa e la Terra. Non la casa eterna e unica del genere umano, ma solo il punto di partenza di un'infinita avventura. Tu devi solo prendere una decisione. Spetta a te decidere. Tu e io e il contenuto di questa caverna saremo protetti dal Mutamento da un campo di Tempo fisiologico. Cooper scomparira, insieme alla sua inserzione; l'Eternita se ne andra per sempre, insieme alla Realta del mio Secolo, ma noi rimarremo, e avremo figli e nipoti e pronipoti, e il genere umano rimarra, per raggiungere le stelle.»
Si volto a guardarla, e lei gli sorrise. Era Noys, la sua Noys di sempre, e il cuore di Harlan comincio a battere piu forte, come aveva sempre battuto piu forte per lei.
Non si accorse neppure di avere preso la sua decisione, fino a quando il grigiore perlaceo non invase subitamente il cielo, riempiendo gli orizzonti, e la sagoma massiccia del cronoscafo scomparve.
Con la scomparsa del cronoscafo, penso, mentre Noys scivolava lentamente tra le sue braccia, giungeva le fine, la completa, definitiva fine dell'Eternita.
…e il principio dell'Infinito.
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