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La Fine Dell'Eternita - Asimov Isaac - Страница 46


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«Non saprei,» disse Harlan, e scosse il capo. «La rivista aveva uno stile artificioso. Era piu selettiva che informativa, e il suo stile era sempre imprevedibile. Sarebbe impossibile cercare di pubblicare qualcosa su una pubblicazione del genere, nelle condizioni di Cooper. Lui avrebbe dovuto creare una notizia e farla pubblicare, ma questo mi sembra inverosimile: anche se fosse riuscito a occupare un posto di rilievo nella redazione, il suo articolo sarebbe passato attraverso diversi redattori e redattori capo, e sarebbe giunto in stampa totalmente trasformato. Non riesco a vedere in quale modo egli avrebbe potuto farlo, Calcolatore.»

«Per l'amor del Tempo, figliolo, rifletti!» esclamo Twissell. «Concentrati su quella rivista. Tu sei nel 20°, e sei Cooper, con la sua conoscenza dell'epoca, la preparazione ricevuta, e l'esperienza dell'Eternita. Sei stato tu a insegnare a quel ragazzo, Harlan! Sei stato tu a modellare il suo modo di pensare, sul Primitivo. Che cosa faresti, Harlan? In qual modo potresti pubblicare qualcosa sulla rivista, assicurandoti che il tuo messaggio venga trasmesso esattamente secondo i tuoi desideri, frasi, parole, composizione?»

Harlan spalanco gli occhi.

«Un annuncio pubblicitario!»

«Che cosa?»

«Un annuncio pubblicitario. Un avviso a pagamento, che la rivista sarebbe obbligata a pubblicare esattamente secondo i desideri del cliente. Cooper e io ne abbiamo discusso piu volte.»

«Ah, si. Anche nel 186° esistono cose simili,» disse Twissell.

«No, non come nel 20°. Il 20° rappresenta il culmine del sistema. Il mezzo culturale…»

«Prendiamo in esame la possibilita dell'annuncio pubblicitario,» si affretto a interromperlo Twissell. «Di quale natura potrebbe essere?»

«Vorrei saperlo.»

Twissell osservo l'estremita accesa della sigaretta, come se avesse voluto cercarvi un'ispirazione.

«Non puo dire nulla direttamente. Non puo scrivere: 'Cooper del 78°, abbandonato nel 20°, chiama l'Eternita…'.»

«Come potete esserne sicuro?»

«Impossibile! Dare al 20° un'informazione che, per nostra conoscenza diretta, quel Secolo non possiede, sarebbe il modo ideale per rompere il circolo di Mallansohn, esattamente come un'azione sbagliata da parte nostra. Noi siamo ancora qui, percio Cooper, in tutta la sua vita nell'attuale Realta del Primitvo, non ha compiuto alcuna azione di quel genere.»

«Inoltre,» disse Harlan, ritraendosi precipitosamente da quelle riflessioni che parevano turbare cosi poco Twissell, ma che gli apparivano cosi minacciose per l'Eternita, «Difficilmente la rivista avrebbe pubblicato un annuncio a suo giudizio pazzesco o incomprensibile. I suoi responsabili avrebbero sospettato di trovarsi di fronte a qualche imbroglio, o a qualcosa d'illegale: nel Primitivo il codice della pubblicita era piuttosto rigoroso. In questo modo, Cooper non avrebbe potuto servirsi dell'Intertemporale Standard per il suo messaggio.»

«Quindi, avrebbe dovuto usare qualche stratagemma piu sottile,» disse Twissell «Un metodo indiretto. Avrebbe dovuto far pubblicare un annuncio pubblicitario che apparisse perfettamente normale agli uomini del Primitivo, perfettamente normale! Eppure, nello stesso tempo, avrebbe dovuto trattarsi di un annuncio chiarissimo, per noi… una volta scoperto quello che stiamo cercando. Chiarissimo a prima vista, perche dovrebbe essere cercato tra un numero incalcolabile di altri annunci. Di quale grandezza dovrebbe essere, Harlan? Quegli annunci pubblicitari erano molto costosi?»

«Moltissimo, credo.»

«E naturalmente Cooper si troverebbe nella necessita di risparmiare il denaro. Inoltre, per evitare di attirare il tipo sbagliato di attenzione, non avrebbe dovuto scegliere un messaggio troppo grande. Prova a riflettere, Harlan. Quanto dovrebbe essere grande?»

Harlan spalanco le braccia, incerto.

«Mezza colonna?»

«Colonna?»

«Si trattava di riviste stampate su carta, e la stampa era disposta in colonne.»

«Oh, si. Chissa perche, non riesco a separare la letteratura e i film… Be', ora siamo in possesso di un altro elemento, sia pure approssimativo. Dobbiamo cercare un annuncio pubblicitario di mezza colonna che, praticamente a prima vista, ci possa fornire la prova che l'uomo che lo ha fatto pubblicare proviene da un altro Secolo (del futuro, naturalmente), e che allo stesso tempo sia cosi normale da risultare del tutto insospettabile a qualsiasi abitante del 20° Secolo.»

«E se non riesco a trovarlo?» domando Harlan.

«Lo troverai. L'Eternita esiste, si o no? E finche esiste, noi sappiamo di essere sulla pista giusta. Dimmi, puoi ricordare qualche annuncio pubblicitario del genere, notato durante il tuo lavoro con Cooper… qualcosa che ti abbia colpito in modo particolare, perche strano, vagamente anacronistico o sbagliato?»

«No.»

«Non voglio una risposta cosi rapida. Pensaci per cinque minuti.»

«Inutile. Quando io consultavo le riviste con Cooper, lui non era ancora stato nel 20°.»

«Per favore, ragazzo, usa il cervello! L'avere inviato Cooper nel 20° ha prodotto un'alterazione. Non e avvenuto un Mutamento; quindi l'alterazione non e irreversibile. Ma ci sono stati dei piccoli mutamenti con la 'm' minuscola, o micro-mutamenti, come li definiamo usualmente nei Calcoli. Nell'istante in cui Cooper e stato mandato nel 20°, l'annuncio pubblicitario e apparso nel numero appropriato della rivista. La tua Realta ha subito un micro-mutamento nel senso che tu avresti potuto osservare la pagina con quell'annuncio, invece che quella pagina senza l'annuncio, come avrebbe potuto essere nella precedente Realta. Hai capito?»

Harlan ricominciava a smarrirsi nel dedalo dei paradossi, e il modo in cui Twissell si addentrava nella giungla della logica temporale lo rendeva nervoso e gli dava un senso acuto di disagio. Scosse il capo, perplesso.

«Non ricordo niente del genere.»

«Be', allora… dove tieni gli archivi nei quali conservi quelle riviste?»

«Mi ero fatto costruire una libreria speciale, al Livello Due, servendomi dei permessi speciali ottenuti per l'istruzione di Cooper.»

«Ottimo,» disse Twissell. «Andiamo, allora. Subito! »

Harlan noto che Twissell osservava con curiosita i vecchi volumi rilegati che occupavano la libreria, prendendone finalmente in mano uno. Erano cosi vecchi, che la fragile carta aveva dovuto essere preservata con metodi speciali, e ciononostante i fogli frusciarono e scricchiolarono pericolosamente, sotto il tocco inesperto del Calcolatore.

Harlan strinse le labbra. In un momento migliore, avrebbe ordinato a Twissell di non toccare i volumi… Calcolatore Anziano o non Calcolatore Anziano.

Il vecchio osservo per qualche istante le vecchie pagine rugose, e cerco di pronunciare le parole arcaiche.

«E questo l'inglese di cui parlano sempre i linguisti, vero?» domando, puntando il dito su una pagina.

«Si, e inglese,» disse Harlan.

Twissell rimise il volume al suo posto.

«Goffo e pesante.»

Harlan si strinse nelle spalle. Certo, quasi tutti i Secoli dell'Eternita erano orientati sull'uso dei film. Una rispettabile minoranza era orientata sulle registrazioni molecolari. Tuttavia, la carta e la stampa non erano cose tanto rare da riuscire incomprensibili.

«I libri non richiedono l'investimento tecnologico dei film,» disse.

«Certo,» rispose Twissell, passandosi una mano sul mento. «Va bene, cominciamo?»

Prese un altro volume dallo scaffale, aprendolo a caso e osservando la pagina con espressione intenta.

Harlan penso: Spera forse di raggiungere la soluzione con un colpo di fortuna?

Il pensiero doveva essere stato giusto, perche Twissell noto lo sguardo di Harlan, arrossi, e ripose il volume nello scaffale.

Harlan prese il primo volume del 19,25° Centesimo di Secolo, e comincio a sfogliare ordinatamente le pagine. Solo la sua mano destra e i suoi occhi si muovevano. Il resto del suo corpo rimaneva rigido, in attesa.

A intervalli, che parevano di millenni, Harlan borbottava qualcosa, si alzava, riponeva il volume gia consultato, e ne prendeva un altro. In queste occasioni, c'era una pausa per bere un caffe o per mangiare qualcosa o per riposare un attimo.

Con voce stanca, Harlan disse:

«E inutile che restiate qui.»

«Ti do fastidio?» domando Twissell.

«No.»

«Allora rimango,» borbotto Twissell. Di quando in quando si alzava, osservava i volumi, ne apriva uno a caso, osservava con aria impotente le rilegature. Le scintille della sua sigaretta, fumata quasi con rabbia, a volte gli scottavano le dita, ma il vecchio non vi faceva caso.

E cosi passo un giorno fisiologico.

Il sonno fu breve e irregolare. A meta mattina, tra un volume e l'altro, Twissell indugio, prima di finire il caffe, e disse:

«Mi chiedo a volte per quale motivo non abbia rinunciato alla mia carriera di Calcolatore, dopo la faccenda del… be', lo sai gia.»

Harlan annui.

«Sai, volevo farlo,» continuo il vecchio. «Volevo farlo. Per lunghi mesi fisiologici, ho sperato rabbiosamente di non dovermi piu occupare di nessun Mutamento. Era diventata un'ossessione morbosa, per me; avevo cominciato a domandarmi se per caso i Mutamenti non fossero un tragico errore. Come sono strane le emozioni… ti fanno degli scherzi bizzarri, a volte.»

Il vecchio esito ancora per un momento, poi continuo:

«Tu conosci la storia del Primitivo, Harlan. Sai com'era. La sua Realta scorreva ciecamente lungo la linea della massima probabilita. Se quella massima probabilita contemplava un'epidemia, o dieci Secoli di economia basata sullo schiavismo, o un crollo tecnologico, o perfino… o perfino… vediamo, cosa potrebbe esserci di veramente tragico?… si, perfino una guerra nucleare, se allora fosse stata possibile una cosa simile, ebbene, per il Tempo… accadeva. Non c'era nulla a impedirlo.

«Ma dove l'Eternita esiste, tutto questo e stato fermato. Dal 28° in su, cose simili non accadono. Padre Tempo, abbiamo sollevato la nostra Realta a un livello di benessere superiore ai sogni piu audaci del Primitivo; a un livello che, se non ci fosse stato l'intervento dell'Eternita, sarebbe stato a un grado di probabilita minimo.»

Harlan penso, nervosamente: Che cosa cerca di fare? Vuole che lavori piu sodo? Sto gia facendo del mio meglio!

«Se perdiamo questa opportunita, ora,» disse Twissell, «L'Eternita svanira, probabilmente in tutto il tempo fisiologico. E in un solo, immenso Mutamento, la Realta ritornera alla massima probabilita che, ne sono certo, comprende la guerra atomica e la fine dell'umanita.»

«Sara meglio passare al prossimo volume,» disse Harlan.

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